Quando la carità…

Quando la carità…  entra nel nostro tempo assume il volto delle virtù civiche della responsabilità personale, della fraternità sociale,  della preghiera Dio.

Essere Chiesa per noi oggi non significa quindi considerarci esenti dalle comuni limitazioni.  Ricordiamo bene un testo conciliare: “le gioie e le speranze le tristezze e le angosce degli uomini di oggi soprattutto di coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo(Gaudium et spes 1)

Non si tratta soltanto di  sopportare pazientemente le disposizioni sulla Messa domenicale, ma di cercare di imprimere un senso buono agli eventi, proprio come suggeriva Manzoni nel suo capolavoro: parlare dopo aver pensato, meditare sulle fragilità dell’esistenza, capire che non si vive da soli, riconoscere con gratitudine lo spirito di sacrificio di tanti operatori sanitari, comprendere che le differenze ideologiche sono meno importanti della vita comune.

E infine il suggerimento dei nostri Vescovi: un po’ più tempo per la preghiera, il silenzio, il raccoglimento. Meno veloci, ma più profondi.

Ecco la sapienza cristiana: cercare di cambiare in bene anche le tristezze e le angosce del mondo, ricordando che “nulla ci potrà separare dall’amore di Cristo”

Don Sergio